Dopo Costa, Cigarini e Abbruscato sono tanti i giovani, dai 2011 ai 2002 già ceduti a società professionistiche. Il dt Fausto Vezzani: “I nostri standard degli allenamenti sono alti e i professionisti sanno che possono attingere dal nostro vivaio, ma ogni decisione viene presa in accordo con le famiglie perché prima vengono i ragazzi, poi le carriere”
E’ del Sassuolo, ma piace a Juve e Inter ed è l’ultimo gioiello in ordine cronologico sfornato dalla Reggio Calcio. Si tratta di Stefano Piccinini, classe 2002, difensore centrale dotato di grande intelligenza tattica, nonché di un fisico importante e di rapidità, doti fondamentali per esplodere in quel ruolo nel calcio di oggi.A lanciarlo tra i professionisti è stato lo stesso mister De Zerbi del Sassuolo, prima del lockdown, quando fece esordire in Coppa Italia il giovane difensore centrale, al tempo non ancora sedicenne, permettendogli di mettersi sotto i riflettori. Dopo la Reggio Calcio, dove ha fatto tutta la trafila del settore giovanile, Stefano è passato al Settore giovanile del Parma, ma il fallimento della società crociata lo ha portato al Sassuolo, grazie ad uno dei suoi più importanti estimatori, Francesco Palmieri. Da lì andò in prestito per due anni alla Reggiana, dove crebbe a tal punto da essere richiamato dal Sassuolo, col preciso intento di valorizzarlo. Oggi, sua duttilità gli sta permettendo sia di fare sia il difensore centrale, con tanto di piedi buoni alla Bonucci, il suo idolo, sia il terzino, tant’è che Juve e Inter hanno messo gli occhi su di lui.
Quanti talenti sul trampolino di lancio
Ma quanti altri giocatori usciti dal mondo della Reggio Calcio sono ora sul trampolino di lancio o magari hanno già mosso i primi passi verso il successo? Facciamo una rapida carrellata, annata per annata, per capire tutti coloro che, oggi o domani, potremo ammirare sui campi della massima serie.Partiamo dai bimbi più piccoli, quelli di nove anni, ossia i 2011, tra i quali sta prendendo il volo l’attaccante Bonaccini, oggi nel vivaio del Parma; mentre, salendo di età, tra i 2010 il giocatore più talentoso è senz’altro Demme, attaccante oggi al Sassuolo, ma non sono da meno i centrocampisti esterni Cristian Mereu e Shtrezi, entrambi già ceduti alla Reggiana.Tra i 2009, dalla Reggio Calcio hanno preso il volo l’esterno D’Angella e il portiere Fioravanti, oggi entrambi alla società del presidente Luca Quintavalli, che, a sua volta, ha prelevato anche i centrocampisti Ugolotti, Iacuzzo e Menzà, tutti e tre classe 2008, così come il loro coevo Carpi, trasferito invece al Bologna. Sempre di quell’anno, sono passati al Sassuolo il portiere Bartoli, il centrocampista Cairo e l’attaccante Broggi.Nel blocco dei 2007, quindi i ragazzini di 13 anni, la Reggio Calcio, alcuni mesi fa, ha ceduto ben 6 giocatori al Sassuolo su una rosa di 22 atleti, oltre a Cerri al Werder Brema, in Germania, dove il ragazzi si è trasferito con la famiglia: si tratta del difensore Davide Mereu, girato alla Reggiana assieme al talentuoso attaccante Rinaldini, all’esterno Gentile, all’altro bomber Petito, al difensore centrale Appiah, al centrocampista centrale Vezzosi e al portiere Nyarko, con questi due che piacevano molto anche all’Inter.Nel blocco dei 2006 hanno invece lasciato la Reggio Calcio l’attaccante Idrissa e il difensore Vogli, entrambi al Sassuolo, poi il centrocampista Pucci, la punta Bonaccini e il portiere Iemmi, ceduti alla Reggiana.Tra i 2005 sono passati dalla Reggio Calcio al Sassuolo, dove fino a pochi mesi fa ha lavorato l’attuale responsabile tecnico del vivaio biancorosso Fausto Vezzani, il giovane centrocampista Barbieri e il difensore Rubino, mentre sono andati al modena il difensore Aracri e il portiere Roteglia. Anche la Reggiana ha pescato tra i 2005 portando a casa il centrocampista Blanco.Nei 2004 il difensore Martini, già nel giro della Nazionale di categoria, era stato ceduto alla Reggiana e ora è al Sassuolo, così come sono in neroverde i centrocampisti Baccarini e il portiere Lombardo. Il difensore centrale Paterlini, invece, dopo essere stato prelevato dalla Reggiana, è finito al Bologna.Chiudiamo con una carrellata sui più grandi: tra i 2002, oltre al già citati Piccinini del Sassuolo, troviamo l’attaccante Aboubakar Shkho, per tutti “Bubatelli”, “Bubba” per gli amici, talento puro cresciuto in via della Canalina, un giocatore oggi all’Inter per la quale ha segnato il gol scudetto nella finale Under 16 contro la Juve, portando a casa il suo secondo tricolore in carriera con la maglia nerazzurra. Sempre fra i 2020 si è messo in luce anche il baby Iaquinta, figlio di Vincenzo, ex campione del Mondo, che ha già fatto alcune presenze in Serie C con la Reggiana, dove gioca col suo coetaneo Fantini, difensore centrale della Berretti anch’egli scuola Reggio Calcio. Tra i 2001 c’è invece Gabriele Piccinini, fratello di Stefano, oggi al Lentigione in D, miglior giovane dell’Interregionale.Se andiamo ancora più indietro troviamo Hachim Mastour, fantasista, ex Reggiana e Milan, ora contrattualizzato con la Reggina fino al 2022. Più indietro ancora abbiamo King, attaccante ex Juventus, oggi alla Pianese in C, classe ’97, poi Voltolini, attuale portiere della Reggiana, classe ’96 e via dicendo fino a Costa, Cigarini, Abbruscato e, per non dimenticare, ai tempi in cui la società si chiamava Bismantova, un certo Francesco Romano, che vinse lo scudetto col Napoli di Maradona. Insomma, dalla Reggio Calcio si può diventare calciatori a qualunque età.
Fausto Vezzani: “Non c’è un’età per sfondare”
“Il nostro percorso formativo segue le linee guida dell’Inter e i nostri allenatori sono tutti preparatissimi. Un’età per sfondare? Non c’è: non è detto che un ragazzino prenda necessariamente il volo a 14 anni; magari può essere visto a 10 come a 17 – spiega Fausto Vezzani – il direttore tecnico della Reggio Calcio. La scelta è poi dei genitori, alcuni dei quali ci chiedono di tenere il ragazzo un altro anno o due loro, allo scopo di continuare il processo di crescita sia per evitare che “si bruci” sia per la comodità di averlo vicino a casa, in una società nella quale i genotori sanno che il loro figlio lavorerà nel miglior modo possibile. Io stesso, a volte, consiglio alle famiglie di non accettare offerte in modo prematuro, proprio per consentire al ragazzo di percorrere i propri passi nei tempi giusti, allo scopo di arrivare alla maturazione che serve per poi essere in grado di prendere il volo e camminare con le proprie gambe. Non c’è quindi un’età per sfondare: se un ragazzino di dieci anni lo vuole una squadra di Serie A glielo diamo, ma prima ne ragioniamo con la famiglia, poi decidiamo assieme, così come può sfondare un ragazzino che magari ha fatto i Giovanissimi o gli Allievi essendo “esploso” un po’ più tardi di altri. Insomma, quando il talento c’è alla Reggio Calcio lo facciamo emergere e questo le società professionistiche lo sanno, ma prima di tutto, almeno per noi, vengono i ragazzi e le loro famiglie, quindi le decisioni le prendiamo assieme a loro”.
Lorenzo Chierici, Ufficio Stampa Reggio Calcio